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Immagine del redattoreStudio WebAlive

Segni di primavera: semine e trapianti

Il balcone e il giardino sono ancora in veste invernale? E’ il momento di pensare al futuro, preparando semine e trapianti.



L’Italia è un paese straordinario: mentre nelle zone costiere e al Sud la primavera avanza rapidamente, al Nord è ancora mite: ma ciò non è un limite per chi ama la natura. Semine e trapianti ci consentono di avere soddisfazioni immediate in balcone e in giardino.

Un po’ di primavera! Avete voglia di vedere fiori e colori e di percepire con chiarezza che la nuova stagione è arrivata? La ricetta è semplice, basta comporre ciotole e cassette con le piantine fiorite. Primule, violette, margherite, gerani, tulipani ecc. possono essere accostate anche a piccole edere ricadenti e mini-conifere per comporre ciotole e cassette. Altre specie che sono in vendita in questo periodo già fiorite perché ottenute in serra sono più sensibili al freddo e vanno acquistate e piantate se il clima della zona è ragionevolmente mite, oppure se c’è un posto riparato dal gelo, molto luminoso e molto fresco.

I trapianti del momento Iniziamo con i trapianti di arbusti e rampicanti destinati a fiorire dalla tarda primavera in poi. I contenitori dovranno essere dimensionati sullo sviluppo futuro: meglio che siano molto profondi, dotati sul fondo di uno strato drenante (argilla, pomice o lapillo). La scelta di un substrato di alta qualità è importante sempre, ma più che mai per le piante destinate a lunga durata. Dopo il trapianto, coprite la terra con uno strato di corteccia sminuzzata che ha un triplice ruolo: ripara dal freddo e dal caldo, conserva umidità e impedisce lo sviluppo di erbacce. Inoltre, ha un aspetto piacevole. Gli arbusti, rampicanti e piante ornamentali e da frutto possono essere trapiantati in questo periodo; per le conifere e sempreverdi è opportuno evitare che siano soggette a gelo intenso dopo il trapianto.

La semina, per risparmiare e regalarsi emozioni Una bustina di semi costa pochissimo e può offrire grandi soddisfazioni, da 10 a 30 piantine (dipende dal tipo di pianta e di semente) Sperimentare l’arte della semina comporta un poco di pazienza, sorveglianza e un posto adatto. La nascita da seme avviene con tempi diversi. Si può seminare all’aperto, a dimora (ossia nel luogo in cui le piante sono destinate a crescere, che sia un vaso o un’aiuola) solo se la terra ha una temperatura superiore a 10 °C. In alternativa si può utilizzare una seminiera da tenere in ambiente caldo e molto umido, nebulizzando acqua anche più volte al giorno; il trapianto dei germogli andrà fatto quando si sono irrobustiti e quando le temperature minime esterne sono ormai decisamente miti.

Bulbi estivi, tanti fiori con poca spesa Un caso a parte: le bulbose a fioritura estiva. Bulbi e tuberi di splendide fioriture estive si acquistano e si piantano a fine inverno. Sono piante ottime anche per vasi profondi, da tenere al sole, con terriccio che deve essere sempre solo leggermente umido, mai fradicio a lungo né troppo asciutto. Adesso è il momento di preparare i vasi di bulbose estive; in caso di freddo intenso o piogge insistenti, spostateli in un angolo riparato. Ne nel giro di breve tempo nasceranno le piantine, che promettono gran spettacolo in tarda primavera ed estate, con pochissime attenzioni e con una spesa minima.

IL CONSIGLIO

  1. Le piantine primaverili fiorite vanno concimate ogni 10-12 giorni con un prodotto liquido per piante da fiore oppure con un concime biologico, che andrà benissimo anche per gli ortaggi in vaso e nel piccolo orto.

  2. Trapiantate in febbraio, in vasi profondi, specie rampicanti facili e spettacolari come la clematide (ci sono tipologie diverse che fioriscono tra la primavera e l’estate), il caprifoglio, il falso gelsomino (rincospermo) e, per le zone in ombra, la splendida ortensia rampicante a fiori bianchi e leggeri come pizzi.

  3. Utilizzate i vasetti di torba per ortaggi e piantine da fiore che andranno messe a dimora da aprile in poi: il vantaggio è che potrete interrare direttamente il vasetto, che si biodegrada nel terriccio, rendendo semplice e meno delicata l’operazione del trapianto.

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